Domenica della PAROLA di DIO - Un dono imperdibile |
Sabato 21 Gennaio 2023 17:09 |
Oggi celebriamo un dono grande e prezioso che, come Chiesa, abbiamo ricevuto e che possediamo: la Sacra Scrittura (Bibbia). È il “libro†di cui si serve lo Spirito santo per farci crescere come cristiani. Papa Francesco ne fa l’elogio. La Parola svela Dio. Gesù, attraverso le Scritture, ci svela il volto di Dio come di Colui che si prende cura della nostra povertà ed ha a cuore il nostro destino… il Dio vicino, con quella vicinanza che è compassionevole e tenera, vuole sollevarti dai pesi che ti schiacciano, vuole riscaldare il freddo dei tuoi inverni, vuole illuminare le tue giornate oscure, vuole sostenere i tuoi passi incerti. E lo fa con la sua Parola, con la quale ti parla per riaccendere la speranza dentro le ceneri delle tue paure, per farti ritrovare la gioia nei labirinti delle tue tristezze, per riempire di speranza l’amarezza delle solitudini… Fratelli, sorelle, chiediamoci… quale volto di Dio annunciamo nella Chiesa? Il Salvatore che libera e guarisce o il Dio Temibile che schiaccia sotto i sensi di colpa? Per convertirci al vero Dio, Gesù ci indica da dove partire: dalla Parola. Essa nutre e rinnova la fede: rimettiamola al centro della preghiera e della vita spirituale! Al centro, la Parola che ci rivela come è Dio. La Parola che ci fa vicini a Dio.  La Parola ci porta all’uomo. Ci porta a Dio e ci porta all’uomo… La Parola ci spinge fuori da noi stessi per metterci in cammino incontro ai fratelli con la sola forza mite dell’amore liberante di Dio… In questo modo ci rivela qual è il culto più gradito a Dio: prendersi cura del prossimo. Nel momento in cui nella Chiesa ci sono le tentazioni della rigidità , che è una perversione, e si crede che trovare Dio è diventare più rigidi, con più norme, le cose giuste, le cose chiare… La rigidità  non ci cambia, ci nasconde: la Parola di Dio ci cambia penetrando nell’anima come una spada (cfr Eb 4,12), ci invita a uscire allo scoperto, a non nasconderci dietro la complessità dei problemi, dietro il “non c’è niente da fareâ€, “è un problema loroâ€, “è un problema suoâ€, o il “che cosa posso farci io?â€, “lasciamoli lìâ€. La sacra Scrittura non ci è stata data per intrattenerci, per coccolarci in una spiritualità angelica, ma per uscire incontro agli altri e accostarci alle loro ferite. La Parola che si è fatta carne (cfr Gv 1,14) vuole diventare carne in noi. Non ci astrae dalla vita, ma ci immette nella vita, nelle situazioni di tutti i giorni, nell’ascolto delle sofferenze dei fratelli, del grido dei poveri, delle violenze e delle ingiustizie che feriscono la società e il pianeta, per non essere indifferenti, ma cristiani operosi, cristiani creativi, profetici. La Parola di Dio ci cambia Essa vuole prendere carne oggi, nel tempo che viviamo, non in un futuro ideale. Chiediamoci allora: vogliamo imitare Gesù, diventare ministri di liberazione e di consolazione per gli altri, attuare la Parola? Siamo una Chiesa docile alla Parola? Una Chiesa portata all’ascolto degli altri, impegnata a tendere la mano per sollevare i fratelli e le sorelle da ciò che li opprime, per sciogliere i nodi delle paure, liberare i più fragili dalle prigioni della povertà , della stanchezza interiore e dalla tristezza che spegne la vita? Vogliamo questo? |