Il Pontefice rende omaggio alle donne |
Venerdì 05 Aprile 2013 15:13 |
All'Udienza generale di mercoledì scorso 3 aprile 2013, il Pontefice rende omaggio alle donne sottolineando il loro ruolo fondamentale. Papa Francesco non smette di stupirci. Mercoledì scorso, all’Udienza generale ha parlato in modo fantastico delle donne. Così ha detto: «Nelle professioni di fede del Nuovo Testamento, come testimoni della Risurrezione vengono ricordati solamente uomini, gli Apostoli, ma non le donne. Questo perché, secondo la Legge giudaica di quel tempo, le donne e i bambini non potevano rendere una testimonianza affidabile, credibile. Nei Vangeli, invece, le donne hanno un ruolo primario, fondamentale. Qui possiamo cogliere un elemento a favore della storicità della Risurrezione: se fosse un fatto inventato, nel contesto di quel tempo non sarebbe stato legato alla testimonianza delle donne. Gli evangelisti invece narrano semplicemente ciò che è avvenuto: sono le donne le prime testimoni. Questo dice che Dio non sceglie secondo i criteri umani: i primi testimoni della nascita di Gesù sono i pastori, gente semplice e umile; le prime testimoni della Risurrezione sono le donne. E questo è bello! - ha esclamato - Questa è un po’ la missione delle donne! Delle mamme, delle donne: dare testimonianza ai loro figli, ai loro nipotini che Gesù è vivo, è il vivente, è risorto!». Papa Francesco, come ormai ci ha abituato, ha abbandonato il testo della catechesi preparato per l'Udienza Generale la seconda del suo Pontificato, per rendere omaggio alle donne. «Mamme e donne avanti con questa testimonianza», ha scandito, ricordando come «le donne nella Chiesa e nel cammino di fede abbiano un ruolo particolare: aprire le porte al Signore». «Per Dio - ha proseguito il Papa - conta il cuore, quanto siamo aperti a Lui, se siamo come i bambini che si fidano. Ma questo ci fa riflettere anche su come le donne, nella Chiesa e nel cammino di fede, abbiano avuto e abbiano anche oggi un ruolo particolare nell’aprire le porte al Signore, nel seguirlo e nel comunicare il suo Volto, perché lo sguardo di fede ha sempre bisogno dello sguardo semplice e profondo dell’amore. Gli Apostoli e i discepoli fanno più fatica a credere, le donne no». … |