Saluto a Solaro da Don Andrea |
Venerdì 07 Settembre 2012 10:40 |
Rieccoci qua cari solaresi! Su invito di don Giorgio scrivo volentieri questo saluto a tutti voi, prima di vedervi domenica prossima in oratorio per il momento di preghiera e festa che so sarà meraviglioso grazie al lavoro di tanti. A chi negli ultimi giorni a Solaro e Brollo mi domandava come stessi, rispondevo: “Triste di partire, ma carico per iniziare”. In me ancora coabitano questi sentimenti. Lasciare Solaro non è stato un passo facile perché ho avuto l’enorme grazia di vivere anni intensi e molto positivi, con la possibilità di lavorare in modo sereno e con la collaborazione di davvero tanta gente sia tra i giovani che tra gli adulti. Dei giovani porto nel cuore la gioia e la scioltezza della presenza nella comunità, così come la capacità di assumersi le proprie responsabilità e di offrire con generosità e passione tempo per la missione educativa. Degli adulti il regalo più bello ricevuto è stata la tantissima fiducia di cui a volte sono rimasto davvero sorpreso: lavorare così ha reso le cose molto più belle. Lasciare Solaro significa per me rendere grazie immensamente a Dio perché ho avuto la grazia di gustare la vita da prete: ritmi davvero intensi, relazioni che sono cresciute, esperienze spirituali condivise, sfide vissute con costanza e sostenuto sempre da tanti, possibilità di preghiera vissuta con serietà e profondità, una relazione davvero bella con gli altri don (grazie a don Giuseppe per la sua chiarezza d’intenti e a don Giorgio per la vicinanza quotidiana e le tante idee), ospitalità davvero bella da parte di tante famiglie. Lasciare Solaro significa far memoria di un oratorio che ho amato: un’esperienza viva ancor prima di un luogo, con protagonista davvero tanta gente. I percorsi formativi, le domeniche pomeriggio con piccoli e grandi, il calcio, le serate insieme, gli oratori estivi, i campeggi, la cucina, le fiaccolate, gruppi animatori con gente meravigliosa: quanti volontari! Quanta passione! Ho imparato tanto.
Iniziare a Canegrate e S.Giorgio su Legnano è una bella sfida che accolgo volentieri, la sfida di entrare con pazienza e umiltà in realtà nuove e non senza qualche fatica, in due oratori che fino a poco fa avevano ciascuno un coadiutore, in relazioni che aspettano di essere abitate e accompagnate, insomma in un ministero che continua a essere lo stesso: annunciare che essere legati a Gesù ti fa vivere davvero libero! So che in tanti pregate per me, è una cosa bella, un regalo che accolgo con tanta gioia; anch’io continuo a rendere grazie e a ricordarvi in particolare chi fa più fatica, chi vive la malattia o la divisione. Continuate a essere gente contenta perché amata da Dio! Vi abbraccio, don Andrea |