IL MIO GRAZIE A SOLARO |
Venerdì 21 Settembre 2012 21:28 |
RINGRAZIAMENTO di DON ANDREA A CONCLUSIONE DELLA S. MESSA IN ORATORIO 16 Settembre 2012
Solo tre anni, ma che anni! È bellissimo essere qui! Questo è il primo luogo in cui ho cercato, da prete, d’essere buon testimone di Gesù, guida affidabile che avvicina a Lui.
Inizio questo ringraziamento con una cosa semplice ma verissima: qui mi sono proprio divertito! Forse la parola divertimento può essere fraintesa, ma nel mio animo è stato così: tutte le esperienze, le relazioni, i servizi hanno composto una realtà così piena e bella da comunicarmi una gioia esagerata. E spero che questa gioia non sia stata e non sia solo mia. Le persone che ho visto protagoniste in oratorio e in parrocchia sono tantissime, così come quelle che ho avuto l’onore di conoscere bene e di accogliere come collaboratori. Ho apprezzato la disponibilità di tanti che con generosità sanno mettersi a servizio; chiaro che non sono mancate situazioni più difficili o anche incomprensioni con qualcuno: fatti che spingono a crescere ancor di più secondo quel che dice il Vangelo.
3 ringraziamenti speciali. Ringrazio chi mi ha aiutato. Vari sono stati i tipi di aiuto ricevuto: l’accoglienza molto positiva fin dai primi mesi, quando da diacono venivo dal seminario per 4 giorni alla settimana; accoglienza che negli anni si è fatta compagnia soprattutto da parte di alcune famiglie attraverso gli inviti, le premure, i consigli; accoglienza anche da parte dell’Osal che mi ha accettato anche come portiere, oltre che come assistente spirituale; accoglienza dai giovani che ogni sera aprono il bar, molto gradita. la fiducia immensa che man mano mi è stata data soprattutto da tante famiglie: fiducia espressa attraverso una sempre maggior presenza dei più piccoli alle proposte dell’oratorio, fiducia espressa in parole davvero belle e in confidenze personali che a volte mi hanno colpito per la loro importanza, fiducia espressa da chi ha voluto percorrere un tratto di accompagnamento spirituale condividendo la sua interiorità; fiducia davvero ampia anche da parte dei parroci e delle nostre religiose; altro aiuto è stato la competenza; la competenza di chi ha lavorato e lavora in cucina, di chi gestisce il bar, di chi si prende cura dell’ambiente dell’oratorio, di chi si è preso cura di me con attenzione e insieme discrezione, di chi gestisce lo sport in oratorio, di chi mi ha aiutato in tutte le cose economiche, la competenza degli educatori e dei catechisti mai stanchi di trovare nuove vie e nuove modalità per accompagnare nella fede i più piccoli, la competenza del bellissimo gruppo chierichetti e soprattutto dei suoi cerimonieri. altro aiuto il gioco e la freschezza dei bimbi: con voi più piccoli mi sono divertito un sacco, non smettete mai di giocare che è una cosa bellissima e anche noi più grandi ci impegneremo a giocare di più con voi...il gioco è la scuola più semplice e più feconda! E il più importante aiuto: la fede: porto nel cuore il volto di tante persone la cui fede ha suscitato in me profonda ammirazione; custodisco immagini ben chiare, legate alla visita ai malati e ai loro famigliari, legate all’adorazione mensile, legate alla Confessione, legate all’ascolto personale. Un grande aiuto: sono ancora piccolo come prete, eppure capisco che è decisivo cercare e impattare in persone così, perchè sono provocazioni alla fede personale. Più volte la fede di queste persone è stata una sfida alla mia fede, la loro preghiera una sfida alla mia preghiera...sfide che hanno suscitato un buon rilancio della mia fede, della mia preghiera. Ringrazio gli animatori. Per loro un ringraziamento speciale perchè soprattutto i quattro oratori estivi fatti insieme e i campeggi mi hanno dato tante soddisfazioni; tantissimi animatori, forse da un punto di vista algebrico anche troppi, però capaci di cercare armonia, di proporre cose belle ai bambini e all’altezza delle proposte anche quando erano alte. C’è ancora un sacco che si può fare, come animatori si può fare ancora meglio, però in questi anni ho visto impegno, passione, convinzione da parte di tanti; a volte forse ho preteso troppo o ho esagerato con le regole, forse sì, però mi hanno sopportato bene. Agli animatori dico: continuate così, continuate facendo ancora meglio, amando l’oratorio come luogo di esperienze vere, che costano fatica e per questo sono belle davvero, che chiedono servizio e per questo fanno crescere dento, che ti mettono in gioco direttamente e per questo accendono il desiderio di Dio e del suo amore. Continuate a divertirvi qui dentro! Resta amarezza per quei ragazzi che non son riuscito ad accogliere e coinvolgere, per chi magari in estate ho anche allontanato... scelte non semplici, comunque piccole sconfitte per chi annuncia il Vangelo. Beh, in questo anch’io spero di migliorare. Ringrazio chi ha saputo osare. Mi riferisco a chi ha saputo mettersi in gioco in modo vero e sincero di fronte a proposte particolarmente alte o comunque nuove. Penso alle varie proposte extra: i ritiri spirituali, la GMG di Madrid, l’esperienza di servizio a Palermo, la vita comune in oratorio, le novità della catechesi dei più piccoli, le mie continue spinte per lavorare sempre di più con l’oratorio di Brollo. Le esperienze in più da sole non bastano, devono inserirsi in un cammino ordinario e costante, però sono spesso quelle che danno l’occasione per compiere un salto di qualità a livello personale; e per molti so che è stato così. Penso a chi ha voluto collaborare anche dall’esterno dell’oratorio: le varie associazioni presenti a Solaro sempre molto generose e accoglienti con me (cito l’Universal tra le altre per le più occasioni di incontro e attenzioni reciproche), l’amministrazione comunale attenta alla nostra realtà dell’oratorio riconosciuta nella sua grande forza educativa (alcune piccole o grandi iniziative fatte insieme sono state davvero apprezzabili, in particolare le Olimpiadi di quest’anno, così come molti scambi avuti a livello personale su situazioni di difficoltà o fragilità). Ognuno si senta compreso in questi ringraziamenti, per questi motivi e per altri ancora. Concludo chiedendo scusa se a volte non ho dato abbastanza ascolto a qualcuno, se con qualche sguardo, parola o gesto ho ferito qualcuno, se qualche dimenticanza o distrazione ha provocato disagi. Spero di poter far meglio nelle nuove comunità che sono chiamato a servire e per questo chiedo anche il vostro sostegno nella preghiera. Anch’io prego per voi, per ogni famiglia, in particolare per chi vive un momento di difficoltà, per chi si sente smarrito, per chi è nella malattia, per chi vive la divisione. Grazie di cuore.
don Andrea |