Maria “Immacolataâ€: cioè? |
Sabato 04 Dicembre 2021 15:49 |
L’abisso che separava gli uomini da Dio è stato colmato con l’Immacolata: la creatura può essere intimamente unita al suo Creatore. Per “Immacolata†la Chiesa intende che quel groviglio di colpe che impedisce la piena comunicazione di vita tra Dio e l'umanità non pesa su Maria. Maria viene presentata dagli evangelisti come il segno tangibile di quello che Dio può realizzare con ogni creatura che non metta ostacoli alla potenza del suo amore e si lasci colmare dal suo Spirito. L’Immacolata è il sigillo dell'ottimismo di Dio sull'umanità . Maria nella sua vita ha dovuto scegliere: o restare con il clan famigliare che ritiene Gesù un matto e salvare così la sua reputazione, o seguire il figlio, conosciuto per essere “un mangione e un beone, amico di pubblicani e peccatoriâ€: Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé». Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».(Mc 3,20,32-35). Ora sarà la madre che rinascerà  dal figlio: nuova nascita che avverrà “dall'altoâ€, da colui che, innalzato in croce, trasformerà la madre nella fedele discepola. Nessun celeste favore per Maria che ce la possa far quindi sentire distante, inavvicinabile, inimitabile. Non c’è niente di lei che non possiamo rivivere anche in noi. Maria è segno tangibile di quel che Dio può realizzare con ogni creatura che non metta ostacoli alla potenza del suo amore. La Chiesa ci presenta Maria «Immacolata»? Anche noi siamo invitati «ad essere santi ed immacolati per mezzo della carità » (s. Paolo agli Efesini 1,4). La carità , cioè l’amore gratuito che è capace di dirigersi anche verso chi non lo merita, rende pure noi «immacolati» (orazione della Messa). Anche a noi - come a Maria - Dio continuamente invia «messaggeri divini», invitandoci a realizzare in pienezza la nostra esistenza mediante un frutto continuo d’amore e a collaborare con lui nel comunicare vita all’umanità . Certo che non dobbiamo attendere l’arrivo di pennuti svolazzanti che ci vengano a proporre la volontà di Dio, ma occorre, a noi come a Maria, una grande sensibilità e apertura al nuovo per cogliere gli inviti che Dio continuamente ci fa attraverso persone, emozioni e situazioni della nostra esistenza. Lo straordinario privilegio di essere la madre di Gesù è solo per Maria? Da sempre la Chiesa sottolinea che il valore della maternità di Maria non consiste nel fatto puramente fisico, ma in quello spirituale: è l’avere accettato e seguito Gesù quel che rende grande Maria, non l’averlo partorito. E questa maternità spirituale non è un privilegio legato a un’unica persona, ma una possibilità che può essere vissuta da tutti: «Chi compie la volontà di Dio, costui è mia madre…» (Mc 3,35). Alla lode per la maternità fisica di Maria, Gesù contrapporrà «Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la osservano!» (Lc 11,28). (padre Alberto Maggi) |