Con la guerra che “batte in testa”, con i volti pieni di paura e disperazione di chi fugge negli occhi, con immagini di distruzione e morte che feriscono il cuore iniziamo questo tempo di Quaresima… ti auguriamo che sia “buona”!

È tempo di prova, in cui lo Spirito di Dio e di Gesù “ci ferisce” e ci guida. Con la Parola del Vangelo “getta bombe” di amore, “ci prova” e prova quanto siamo “santi”, cioè carichi di carità fraterna. Ci prova non per giudicarci, ma per “farci belli” e incoraggiarci ad essere “fratelli tutti” senza se e senza ma.

Tempo per essere popolo in cammino dietro a Gesù. Lui con tutto il Suo amore porta su di Sé coloro che sono “crocifissi”. “In fuga” da odio e chiusure, sintonizziamo e condividiamo i Suoi “sentimenti”, per essere pronti a fare come Lui. PREGARE, MEDITARE IL VANGELO, le “VIA CRUCIS” e gli ESERCIZI SPIRITUALI diventeranno consolazione e scuola per essere sempre di più “i suoi”.

Tempo per camminare con tutta la Chiesa che vive il SINODO, per essere popolo che vive di Gesù, che lo rende presente con la vita di fraternità e di solidarietà, che con mitezza e franchezza annuncia che nell’amore c’è sempre speranza, che si sporca le mani per “pulire le piaghe” di chi è “bastonato”.

Tempo per camminare uscendo dalle chiese per vivere “tempi di Vangelo in Contrada” nelle sere di Martedì 15 e Martedì 29 Marzo: breve momento di preghiera per lasciare che il Vangelo liberi e incoraggi, faccia incontrare e “re-agire” con le altre famiglie della propria Contrada.

Tempo per camminare insieme come Parrocchie per diventare COMUNITÀ PASTORALE, che insieme accolgono Gesù Parola ed Eucarestia, che insieme si convertono alla fraternità, insieme offrono una testimonianza della gioia di essere amici di Gesù, insieme operano il bene di chi abita a Solaro e Brollo, insieme collaborano con tutti perché creiamo un territorio dove si costruisce “ben-essere” perché viviamo “l’arte del buon vicinato” come dice l’Arcivescovo.

Tempo per camminare come popolo che partecipa alla sofferenza dell’UCRAINA e ai bisogni delle famiglie ucraine che giungeranno tra noi, che accoglieremo e aiuteremo. Ci saranno chiesti diversi tipi di solidarietà: servirà “grande cuore” e bontà, ma anche intelligenza per “escogitare” strategie possibili e mirate (suggerimenti nella pagina successiva). Per avere lo “spirito giusto” serve “fare DIGIUNO”: per condividere bisogna “spogliarsi”… e solo se “si è” poveri, si capisce chi ha bisogno e come è meglio aiutare.