L’EUCARESTIA È IL DONO DI GESÙ PER ESSERE COMUNITÀ |
Sabato 14 Maggio 2022 20:30 |
Preghiamo per i Ragazzi e le Ragazze che per la prima volta “faranno la comunione†non solo con Gesù, ma anche con le nostre Comunità di Solaro e Brollo  Noi cattolici ci siamo abituati a ragionare così: finché non vi è comunione nella Chiesa e nella Comunità , non può esservi “comunione a messaâ€. Sembra una posizione di buon senso, che segue una logica elementare: se non c’è accordo sulle parole, sulle verità , sui poteri… come si può fare la comunione allo stesso pane e allo stesso calice? Ma la nostra vita, che conosce bene anche questa logica, ne conosce anche un’altra, molto diversa e per certi versi capovolta. Sappiamo bene, infatti, che è proprio l’atto del “pasto comune†a rendere possibile una comunione di vita. Le difficoltà non sono soltanto un ostacolo alla comunione fraterna. Possono essere anche risolte sulla base di una esperienza di pasto comune, che anticipa e accompagna il divenire delle persone. L’Eucaristia non è solo “culmine†del fatto che siamo Comunità , ma anche “fonte†di una identità comune da costruire, da strutturare, che trova alimento in questa “pratica di comunione sacramentale†per noi che siamo pellegrini in cerca della pienezza della nostra fede. Essere consapevoli che l’Eucarestia è “sorgente†del nostro esser Comunità deve diventare modo di celebrare e modo di vivere l’Eucaristia. Circa il modo di celebrare, è evidente che l’ospitalità eucaristica è la forma comune della esperienza cristiana e cattolica. Tutti, e sottolineo tutti, sono ospiti. Chi presiede, chi proclama, chi canta, chi serve, chi risponde. Tutti sono ospiti perché tutti compiono una sola azione il cui titolare non è altro che Cristo e la sua Chiesa, di cui nessuno è esclusivo rappresentante. Questa “articolazione ministeriale†è finalizzata a quel fine che Sant’Agostino definiva in modo così sorprendente: “siate quel che vedete, ricevete quel che sieteâ€. Corpo di Cristo non è solo un ricevere, ma un “essereâ€, essere Chiesa, essere Comunità cristiana. La Chiesa, corpo di Cristo in terra, è il fine dell’Eucaristia celebrata. Ma se cambia il modo di celebrare, cambia anche il modo di vivere: essere Chiesa non è anzitutto gelosa custodia di un dono “privatoâ€. Ma è vita “in uscita e in periferiaâ€. Queste parole (che di solito attribuiamo alla originalità di papa Francesco) sono in realtà scritte nella tradizione eucaristica, che ci chiede di diventare soggetti accoglienti e ospitali. Quello che ricevi nell’Eucarestia devi farlo diventare il tuo stile di vita: una cultura della ospitalità e della accoglienza non è l’eccezione di chi si sente Comunità ecclesiale, ma la norma piantata al centro della celebrazione eucaristica. Che riconcilia i diversi e abbatte i muri. A questo diciamo “amen†e su questo decidiamo la nostra sequela di Cristo. |