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“ORATORIO” = “luogo in cui si prega”!
Domenica 11 Settembre 2022 06:01

«Chi vuole bene ai giovani, chi si prende cura di loro sa che il servizio più importante da rendere è accompagnarli all’incontro con Dio perché diventino adulti, rispondendo al Signore che li chiama» (+ Mario Delpini, Proposta pastorale 2022-2023).

 

L’Arcivescovo ci dice che la «vita vissuta in comunione con Gesù» è qualcosa di «irrinunciabile come l’aria per i polmoni». L’Oratorio è tante cose, ma offre la sua ospitalità soprattutto perché chiunque lo frequenti possa imparare a conoscere il Signore e a celebrarlo con fede e carità. Per questo lo iniziamo con una Festa!

Quell’amicizia che sperimentiamo in Oratorio rimanda sempre a un’Amicizia più grande, che è quella con Gesù, da sperimentare in forma gioiosa e in maniera intima e sostanziale.

“Abbiamo bisogno di pregare” (+ Arcivescovo Mario).

Anche i ragazzi e i giovani hanno bisogno di pregare, per vivere il loro incontro personale con Dio e per orientare la vita secondo la loro vocazione, prima fra tutte quella a essere discepoli di Gesù, nella Chiesa e nel mondo.

Secondo quanto ci chiede il nostro Arcivescovo, ci prendiamo questo nuovo Anno Oratoriano per verificare la condizione della nostra preghiera e della preghiera di ragazzi e giovani, sia quelli che accompagniamo nei nostri percorsi di fede sia quelli che frequentano l’Oratorio in modo informale.

I veri educatori cristiani (quelli in Oratorio, ma anche Genitori e Nonni…) si interrogano sulla vita spirituale dei ragazzi e si chiedono “a che punto sono” nella loro relazione con Dio.  Nel punto in cui si trova, chiederemo a ciascuno (Ragazzi e Giovani, Educatori e Genitori…) di fare un cammino di avvicinamento personale al Signore attraverso la preghiera… non mancheranno le occasioni in cui sarà il Signore Gesù a farsi vicino.

I ragazzi che vengono in Oratorio pregano davvero? Sanno pregare?

Vengono accompagnati nella preghiera?

Molti ragazzi che vengono in Oratorio pensano che pregare non sia normale: chi prega in una chiesa o addirittura si dà appuntamento per pregare insieme agli altri o è di un’altra generazione o è di qualche movimento strano oppure è un “santo” … non certo da imitare e comunque “fa strano”. Eppure, per un credente pregare fa parte della vita quotidiana, è proprio un fatto normale, pregare è “come respirare”.

Non esiste religione che non abbia maestri di preghiera. Chi sono i “maestri” che insegnano ai nostri ragazzi e ai nostri giovani a pregare? Non si tratta solo di insegnare ai bambini a “fare il segno della croce” e a “dire le preghiere”, ma di accompagnare ogni fase della loro crescita a essere immersi nella vita dello Spirito.

Il modo migliore per suscitare il desiderio di pregare e per insegnare a pregare è pregare insieme ai ragazzi, di fare in modo che in famiglia e in Oratorio generazioni diverse preghino insieme: gli adulti con i giovani, genitori e nonni con i bambini, educatori dell’Oratorio con preAdo e Ado, fraternamente e rivolgendosi insieme al Padre. Si impara e si reimpara a pregare per imitazione, frequentando, anche nella preghiera, quelle figure che ragazzi e giovani riconoscono come riferimento.

 

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