Ingresso don Sergio

Amici della Parrocchia

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Festa del Battesimo di Gesù
Sabato 08 Gennaio 2022 12:48

All’Ufficio parrocchiale di Pinerolo

una voce maschile al telefono disse:

“Devo battezzare mia figlia! Cosa devo fare?”

Il Parroco rispose:

“Se avete intenzione di battezzare vostra figlia fate pure!

Non è questione mia, perché dovete fare tutto voi!”

“Cos’è la Chiesa? perché è stata fondata da Gesù?

perché siamo cristiani e perché esistono le nostre parrocchie?

 

Per costruire una Comunità di uomini e di donne che seguendo il Vangelo rendono bella la vita loro e degli altri, Gesù, attraverso i suoi ministri, ci incontra nei Sacramenti, ci prende per mano per donarci la sua passione d’amore, il suo Spirito, e trasformarci da individui in conflitto e in competizione, in persone che sanno creare relazioni buone, sanno guarire ferite e dare speranza, sanno sentirsi “famiglia” con tutti.

 

Battezzare un bambino perciò significa accoglierlo in una comunità di persone che, sentendosi amate da Dio si considerano fratelli, credono nella vita e sanno che “nessuno si salva da solo”, perciò si fanno carico di lui per insegnargli a diventare uomo seguendo Gesù e a preservare la sua vita dall’egoismo, dalla violenza, dall’inquinamento umano che le azioni cattive producono.

 

Si entra nella Comunità cristiana per rimanervi e crescervi. Tutto il rito del Battesimo è: accoglienza, incontro con Gesù che libera dalle conseguenze del male, che parla al cuore, inserisce nella comunità dei discepoli e immerge (= battezza) nell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito per far passare dalla condizione triste e solitaria dell’individuo a quella di uomo con gli altri, capace di sentirsi realizzato, facendo fiorire la vita dei fratelli, servendo, ascoltando, illuminando.

 

L’essere prolungamento della missione di Gesù di trasformare gli uomini in famiglia, che nel Battesimo è ricevuto solo come dono, nella Cresima è assunto consapevolmente. Questo sacramento infatti rende il credente in Gesù adulto e responsabile della costruzione della Comunità: cristiano per scelta, costruttore di relazioni sane, di Chiesa.

 

Mi viene tanta tristezza nel vedere che alcuni, forse troppi, vivono i Sacramenti come un fatto individuale. Anche nel linguaggio corrente, troppo spesso si mette sempre in evidenza la dimensione individualistica, l’IO: “ho ricevuto il Battesimo”, “ho fatto la cresima”, “ho ricevuto la Comunione”, “mi sono confessato e mi sono messo a posto la coscienza”, “mi sono sposato”, “sono diventato prete”, “ho ricevuto l’Unzione degli Infermi” dimenticando che ogni sacramento ci vuole portare a diventare fratelli nella comunità cristiana, ad entrare in relazione con gli altri, a costruire comunità. Si perde così il senso autentico di questi incontri in cui Gesù ci vuol far passare da una vita egoistica a una vita da fratelli, dall’essere uomini da soli e contro gli altri alla gioia di vivere insieme e di condividere la bellezza dell’esistenza. Ricevere i Sacramenti in modo individualistico è tradire la loro vera finalità…

 

Quando si esclude l’apporto della Comunità, succede che ci si prepari a celebrare i Sacramenti come un rito beneaugurante e che si consideri la Chiesa come una specie di “scuola guida” alla quale non si va più quando si è presa la patente. Mi sono spesso chiesto: se noi preti parliamo sempre di “corsi di preparazione ai sacramenti”, perché, quanti li hanno ricevuti dovrebbero continuare a frequentare la parrocchia, se li abbiamo educati soltanto a celebrare riti personali in cui gli altri, la comunità cristiana non c’entrano quasi per niente?

+ don Valentino, Vescovo

 

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